Dialogo Agli Inferi tra Machiavelli e Montesquieu è il libro più conosciuto e rappresentativo delle opere di Maurice Joly, autore francese nato a Lons-le-Saunier nella prima metà dell’Ottocento.
Composto da 25 dialoghi, questo testo rappresenta un attacco diretto alla figura dell’imperatore francese Napoleone III e un vero e proprio manifesto contro ogni forma di potere assoluto.
Leggi questo articolo per scoprire tutto ciò che devi sapere su questa opera fondamentale della letteratura francese in modo dettagliato e scorrevole.
Sommario della pagina:
Buon proseguimento!
Maurice Joly è stato uno scrittore, avvocato e giornalista francese che ha dedicato buona parte della sua vita e della sua carriera alla difesa del Repubblicanesimo, lotta che lo porterà a diventare un perseguitato politico dal regime di Napoleone Terzo.
Non si conosce molto della sua vita al di fuori delle informazioni racchiuse in Maurice Joly, Son Passé, Son Programme, par Lui-même, un testo autobiografico che stese durante il periodo di detenzione che scontò a Conciergerie nel 1870.
Nato da una famiglia di origini borghesi nel 1829, Joly mostra fin dalla giovinezza un rapporto piuttosto burrascoso sia con la scuola che con le istituzioni.
Nel 1859 diviene avvocato e tre anni dopo (nel 1862) dà inizio alla sua produzione letteraria, la quale culminerà nel 1864 con la creazione del suo libro più famoso, Dialogue aux Enfers entre Machiavel et Montesquieu, e terminerà nel 1876 a distanza di due anni dal suo suicidio.
In quattordici anni, Joly ha scritto e pubblicato, oltre al suo lavoro più famoso, altri otto libri, spaziando da testi descrittivi a sofisticate opere di satira politica.
Oggi in particolare ci concentreremo sul suo contributo più rilevante non solo per la posizione che occupa all’interno della letteratura francese ma anche per la sua funzione (ancora attuale nonostante sia stato pubblicato quasi duecento anni fa) nel mettere allo scoperto le tattiche manipolatorie utilizzate dalle élite per controllare le masse: Dialogo Agli Inferi.
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Dialogue aux Enfers entre Machiavel et Montesquieu è un’opera satirica composta nel 1864; tra le sue pagine l’autore difende il pensiero repubblicano attaccando direttamente la figura dell’Imperatore francese Napoleone Terzo e il suo potere assoluto, scelta che porterà Joly all’arresto e alla radiazione dall’ordine degli avvocati.
Questo testo ebbe fin da subito una storia incredibile e movimentata: scritto a Ginevra e pubblicato per la prima volta a Bruxelles nell’anonimato, Dialogo Agli Inferi venne intercettato in territorio francese poco prima della sua pubblicazione, venendo distrutto e quasi perso per sempre (ne sopravviveranno alcune copie e delle traduzioni in lingua tedesca).
La struttura del testo è composta da 25 dialoghi in cui due personalità celebri del pensiero e della filosofia politica occidentale si confrontano e rappresentano due visioni e ideologie totalmente contrapposte:
A distanza di due secoli dalla sua pubblicazione e nonostante il cambiamento radicale delle condizioni di riferimento rispetto alla nostra società, Dialogo Agli Inferi tra Machiavelli e Montesquieu resta un’opera in grado di colpire il lettore grazie alla sua straordinaria attualità.
In aggiunta, oltre a essere un chiaro manifesto in favore della liberta e contro l’assolutismo, questo libro trasmette tutt’ora numerose informazioni circa il modo in cui i gruppi al potere manipolino la psicologia delle masse.
Tutto ciò rende paradossale pensare che il contenuto di questo testo sia stato alla base del più grande strumento di falsificazione in favore della tirannide della storia contemporanea: i Protocolli dei savi di Sion.
Foto di gruppo dell’Ochrana – San Pietroburgo, 1905
Raccontare per intero la storia di questo libro sarebbe impossibile senza menzionare i Protocolli dei savi di Sion, un progetto sionista di dominio mondiale realizzato per la prima volta in Russia nel 1903.
Cominciamo dal principio: Joly muore nel 1878 e il contenuto di questo testo viene dimenticato fino a quando, 15 anni dopo, (secondo la tesi più accreditata da un punto di vista storico) un funzionario della polizia segreta dello Zar (l’Ochrana) prende possesso di una sua copia.
Secondo questa tesi, alcuni brani di Dialogo Agli Inferi sarebbero stati utilizzati per realizzare un documento falso volto a propagandare l’esistenza di un piano per ottenere il controllo totale da parte della popolazione ebraica e fomentare l’odio verso questo gruppo.
Bisogna ricordare infatti che personalità del calibro di Karl Marx erano di religione ebraica e che la polizia politica dell’Impero russo avrebbe tratto vantaggio da questo tipo di scenario e del clima che ne derivava.
La conseguenza di questo lavoro propagandistico fu la diffusione dell’antisemitismo anche al di fuori del territorio russo.
Sono una testimonianza di questa estensione:
Per concludere, si può affermare che almeno parte dei morti delle persecuzioni antisemite della Seconda Guerra Mondiale siano collegate al plagio di questo manifesto in favore della libertà.
Dopo trent’anni di assenza dalle librerie italiane, Dialogo Agli Inferi Tra Machiavelli e Montesquieu torna alle stampe nella sua versione integrale proposta da Ibex Edizioni!
Questo libro eccentrico, perseguitato, caduto nell’oblio ma pur sempre degno di una trama dei migliori film di Hitchcock torna sugli scaffagli per riproporre ai lettori di oggi un dialogo che offre una lode senza tempo alla libertà rappresentando, in maniera inquietante, l’immagine di un governo autoritario e dispotico.
Le illustrazioni al suo interno donano una prefigurazione originale del “totalitarismo morbido” che nel Novecento avrebbe preso il nome di democrazia di massa, mostrando così l’assoluta attualità di questo testo.
Il contenuto del libro diventa un manuale per smascherare i meccanismi, i trucchi e gli artifici delle manipolazioni imposte dall’alto: fornendo dritte per decifrare il suo comportamento, in apparenza rispettoso della volontà popolare, Joly mostra il modo in cui un’aspirante dittatura assoggetta progressivamente l’opinione pubblica.
Tutto questo oggi è a tua disposizione arricchito dalla una prefazione sul plagio dei Protocolli dei Savi di Sion a cura dell’avvocato penalista internazionale Filippo Ferri.
Non perdere questa occasione e inserisci oggi questo testo (disponibile per la prima volta dopo trent’anni!) nella tua libreria.
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