Guglielmo Ferrero: storia e opere in sintesi

Guglielmo Ferrero

Guglielmo Ferrero è stato uno scrittore, sociologo e storico italiano.

 

La sua figura si erge come una delle più influenti del XX secolo del nostro paese, dato che il suo straordinario contributo alla teoria dell’élite lo pone direttamente vicino a figure come il sociologo Vilfredo Pareto e l’antropologo Cesare Lombroso per la rilevanza assunta tra gli intellettuali del suo tempo.

In questo articolo approfondiremo gli aspetti chiave della vita e dell’eredità di Ferrero, analizzando il suo contributo alla storia, la lotta contro il fascismo e il suo impegno a difesa della libertà intellettuale introducendoti (a fine pagina) l’ultima traduzione aggiornata di uno dei suoi testi più importanti: Potere, un’analisi lucida e controcorrente che svela i meccanismi intricati e le leggi nascoste del potere e della legittimità.

 

Ecco cosa troverai in questo articolo:

di Guglielmo Ferrero

Una delle più lucide analisi sui processi di acquisizione e difesa del Potere, della sua legittimazione e della costruzione del consenso.

Chi è Guglielmo Ferrero: la sua biografia

Infanzia e giovinezza

Guglielmo Ferrero nacque a Portici il 21 Luglio 1871 in una famiglia di origini piemontesi.

 

Non si conosce molto su di lui prima del compimento del ventesimo compleanno a parte i suoi studi in Toscana: sappiamo tuttavia che nel 1891 conseguì una laurea in giurisprudenza a Torino, città in cui conobbe direttamente il criminologo Cesare Lombroso (con il quale pubblicò nel 1893 e 1894 i testi La Donna Delinquente e Il Mondo Criminale Italiano) e una laurea in lettere nella città di Bologna.

 

Episodio centrale della vita di Ferrero è l’arresto del 1894: in occasione del suo ritorno nel capoluogo piemontese in seguito al viaggio a Londra e all’incontro con dei membri del Partito Laburista, Guglielmo venne coinvolto nella repressione del movimento socialista che era stata ordinata e messa in atto dal Governo Crispi con l’accusa di aver compiuto delle “attività sovversive“.

 

Il risultato di questo arresto fu la sentenza del 1895 che lo condannò a due mesi di soggiorno forzato a Oulx: è da questa esperienza che nacque il saggio L’Europa Giovane, unopera in cui Ferrero rileva le differenze che intercorrono a livello societario tra i paesi latini, in cui le classi dominanti “non rappresentano il lavoro produttivo”, e i paesi del Nord Europa, dove invece “il pieno sviluppo del capitalismo industriale porta tutti gli individui a creare una giustizia proficua e viva nei rapporti”.

L’età adulta

Durante l’età adulta, Guglielmo Ferrero venne descritto come “l’autore italiano più noto e tradotto all’estero insieme a Gabriele D’annunzio“.

 

In maniera particolare, deve questo successo e la notorietà internazionale alla pubblicazione di Grandezza e Decadenza di Roma, una delle sue opere più famose e importanti pubblicata in 5 volumi tra il 1901 (anno in cui decise di sposare Gina Lombroso, la figlia di Cesare Lombroso) e il 1907.

 

È infatti in questo periodo che Ferrero comincia a viaggiare a più riprese in tutta Europa ma anche in America del Nord e del Sud per tenere delle importanti conferenze sulla storia di Roma.

 

Tra queste possiamo menzionare la conferenza di Ginevra del 1906 e le lezioni tenute negli Stati Uniti su invito del presidente Theodore Roosevelt nel 1908.

L'antifascismo di Guglielmo Ferrero

Quando si racconta la storia di Ferrero, non si può non menzionare il ruolo che assunse nella difesa della libertà intellettuale e nella lotta contro il fascismo.

 

Quest’ultima attività può essere ricondotta direttamente al periodo tra il 1921 e il 1924, anni in cui Ferrero dimostrava di aver già compreso la direzione del lavoro di Mussolini verso l’instaurazione della dittatura che avrebbe poi segnato il paese.

 

Un anno dopo, nel 1925 (momento in cui prende parte alla stesura del volume Giacomo Matteotti nel primo anniversario del martirio) vede terminata la sua collaborazione con il giornale “Il Secolo” e il ritiro del suo passaporto.

 

L’Italia stava passando un periodo cupo e la libertà di stampa veniva definitivamente soppressa dalle politiche del partito fascista.

 

È in questo clima che Guglielmo lavora a un romanzo che rappresenterà l’unica produzione letteraria di quei giorni: La Terza Roma, un racconto distribuito in quattro volumi (di cui tre pubblicati in Italia e uno a Ginevra nel 1936) ambientati nell’Italia umbertina e nell’Africa delle imprese coloniali del Regno.

 

Nonostante le minacce di confino e la strettissima sorveglianza a cui era sottoposto dalla polizia, compì numerose altre azioni che lo avrebbero esposto come una figura nemica del regime, tra cui:

 

  • L’adesione all’Associazione proporzionalistica contro le riforme costituzionali, della legge elettorale e per il controllo democratico istituite da Turati;

  • Il sostegno all’Unione nazionale di Giovanni Amendola;

  • La firma del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce;

  • La petizione rivolta nel 1931 assieme ad altri intellettuali (tra cui la moglie Gina) alla Commissione Internazionale di Cooperazione Intellettuale (operante nell’ecosistema della Società delle Nazioni) in merito al decreto che imponeva il giuramento di fedeltà al fascismo;

La vecchiaia e  la morte

I lavori di Ferrero, la sua fama da intellettuale internazionale e le simpatie di cui godeva all’estero portarono il Re del Belgio Alberto I a intervenire presso Mussolini stesso per far espatriare Guglielmo e la sua famiglia nel 1930.

 

Lasciato il Belpaese, Ferrero ottenne la cattedra di Storia contemporanea presso l’Università di Ginevra, dove tenne svariati corsi a cui presero parte un folto gruppo di partecipanti richiamati dalla vasta notorietà del professore.

 

Ormai anziano e dedito ai suoi studi storici, le sofferenze di Ferrero vengono sconvolte da un tragico evento: la prematura morte del figlio Leo (dovuta a un incidente d’auto avvenuto nel Nuovo Messico).

 

Le spoglie di Leo Ferrero vennero sepolte nel cimitero di Rois di Plainpalais, dove suo padre lo raggiungerà, colto da morte improvvisa, il 3 agosto 1942.

Le 3 opere a cui Guglielmo Ferrero deve la sua notorietà

Famiglia di Guglielmo Ferrero

Dal 1893 fino all’anno della sua morte nel 1942, Guglielmo Ferrero ha scritto e pubblicato più di trenta opere in ben tre lingue diverse.

 

Ecco tre dei suoi libri più importanti:

 

Europa Giovane: saggio pubblicato per la prima volta nel 1897 durante i 6 mesi di domicilio coatto passati a Ulzio (Oulx) in seguito alla sentenza del 1895 legata all’arresto per “attività sovversive”.

 

In questo scritto, che vede Ferrero ricoprire il ruolo di intellettuale di spicco dell’Italia dell’epoca, l’autore sintetizza quanto compreso attraverso i viaggi intrapresi attraverso il Nord Europa giungendo alla conclusione fondamentale per cui la cultura latina e quella germanica, se messe a confronto, presentano notevoli differenze.

 

Con una narrazione dal forte carattere giornalistico, Ferrero spiega come la società latina presenti una classe dirigente che non solo è lontana dalla forza lavoro ma che è anche espressione di un governo autoritario; contrariamente, questo non succederebbe nelle società dei paesi del Nord Europa, dove il pieno sviluppo del moderno capitalismo industriale rende gli uomini più inclini alla collaborazione.

 

Grandezza e Decadenza di Roma: opera letteraria pubblicata in 5 volumi tra il 1901 e il 1907 in cui l’autore tratta la crisi della Repubblica romana che portò al governo di Giulio Cesare e successivamente a quello di Augusto. 

 

Le intenzioni dell’autore erano quelle di riconoscere attraverso lo studio della storia passata dei segnali con cui indicare “l’ascesa e la decadenza” di un popolo e trarne infine una legge generale.

 

Alla loro pubblicazione i testi ottennero un clamoroso successo sia in Italia che all’estero, tant’è che vennero tradotti in più lingue; in conclusione possiamo affermare che, nonostante sia stata stroncata dalla critica accademica di allora, Grandezza e Decadenza di Roma resta un’opera dal valore inestimabile, soprattutto grazie alla ricostruzione sociale che Ferrero mette in atto allontanandosi dalle visuali più comuni che mettono in risalto più le vicende politico-militari.

 

La Terza Roma: serie di romanzi pubblicati a più riprese e in più lingue tra il 1926 e il 1936 che ripercorrono gli anni tra le Guerre D’Africa e lo scoppio della Grande Guerra.

 

Questo ciclo di racconti rappresenta per Ferrero l’unica possibilità di lavoro dall’interruzione della sua collaborazione con il giornale “Il Secolo” fino al suo trasferimento a Lugano.

Potere, la più lucida analisi mai condotta su potere, legittimità e costruzione del consenso!

Pubblicato per la prima volta nel 1942, questo testo rappresenta uno dei contributi più importanti di Ferrero al mondo della filosofia della storia e della politica.

 

In questo volume l’autore studia i meccanismi sottostanti al potere, alla legittimità e al consenso evidenziando come questi elementi siano collegati tra loro e interagiscano influenzando la psicologia delle folle e l’ottenimento del consenso delle masse.

 

Le regole che determinano la legittimità del potere e il loro ruolo nell’esercizio del comando, il mezzo che porta al raggiungimento della perfezione da parte del governo e come il controllo del potere risieda nelle minoranze sono solo alcuni degli argomenti trattati all’interno di Potere, un testo imprescindibile per chiunque voglia affrontare senza timore le sfide poste dalla crescente disconnessione tra le istituzioni e le esigenze del corpo sociale, ma anche per chi si prefigge il compito di guidare il processo di cambiamento della società.

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