Dal 1893 fino all’anno della sua morte nel 1942, Guglielmo Ferrero ha scritto e pubblicato più di trenta opere in ben tre lingue diverse.
Ecco tre dei suoi libri più importanti:
Europa Giovane: saggio pubblicato per la prima volta nel 1897 durante i 6 mesi di domicilio coatto passati a Ulzio (Oulx) in seguito alla sentenza del 1895 legata all’arresto per “attività sovversive”.
In questo scritto, che vede Ferrero ricoprire il ruolo di intellettuale di spicco dell’Italia dell’epoca, l’autore sintetizza quanto compreso attraverso i viaggi intrapresi attraverso il Nord Europa giungendo alla conclusione fondamentale per cui la cultura latina e quella germanica, se messe a confronto, presentano notevoli differenze.
Con una narrazione dal forte carattere giornalistico, Ferrero spiega come la società latina presenti una classe dirigente che non solo è lontana dalla forza lavoro ma che è anche espressione di un governo autoritario; contrariamente, questo non succederebbe nelle società dei paesi del Nord Europa, dove il pieno sviluppo del moderno capitalismo industriale rende gli uomini più inclini alla collaborazione.
Grandezza e Decadenza di Roma: opera letteraria pubblicata in 5 volumi tra il 1901 e il 1907 in cui l’autore tratta la crisi della Repubblica romana che portò al governo di Giulio Cesare e successivamente a quello di Augusto.
Le intenzioni dell’autore erano quelle di riconoscere attraverso lo studio della storia passata dei segnali con cui indicare “l’ascesa e la decadenza” di un popolo e trarne infine una legge generale.
Alla loro pubblicazione i testi ottennero un clamoroso successo sia in Italia che all’estero, tant’è che vennero tradotti in più lingue; in conclusione possiamo affermare che, nonostante sia stata stroncata dalla critica accademica di allora, Grandezza e Decadenza di Roma resta un’opera dal valore inestimabile, soprattutto grazie alla ricostruzione sociale che Ferrero mette in atto allontanandosi dalle visuali più comuni che mettono in risalto più le vicende politico-militari.
La Terza Roma: serie di romanzi pubblicati a più riprese e in più lingue tra il 1926 e il 1936 che ripercorrono gli anni tra le Guerre D’Africa e lo scoppio della Grande Guerra.
Questo ciclo di racconti rappresenta per Ferrero l’unica possibilità di lavoro dall’interruzione della sua collaborazione con il giornale “Il Secolo” fino al suo trasferimento a Lugano.